|
FARPOINT |
Grace |
autoprod. |
2003 |
USA |
|
Il secondo album dei Farpoint è più orientato al Progressive rispetto al suo predecessore... così si legge in giro. Non avendo avuto modo di constatare di persona, mi trovo ad ascoltare questo "Grace" che pare in effetti essere un discreto lavoretto di rock delicato e mellifluo, ispirato dai Renaissance, con qualche tocco folk e bluegrass ed atmosfere commerciali ma discrete, specie quando il rock si fa più sopra le righe. Qua e là affiorano tentazioni da hit single ("Nevermore"), ma il grosso dell'album si mantiene su livelli pacati, con un'onnipresente chitarra che potrebbe anche essere l'unico strumento di questa band, visto l'utilizzo in sordina della sezione ritmica e delle tastiere. I brani sono piuttosto lineari e non disdegnano, anche negli episodi meno poppeggianti, l'utilizzo del ritornello o comunque di soluzioni classiche di composizione. Ad ogni modo il disco è carino, fatto per chi non cerca atmosfere complesse o dissonanze, ma comunque ama una buona varietà stilistica ed atmosfere non troppo impegnative. I Farpoint riescono a raggiungere un equilibrio emozionale con una forte componente spirituale, dato dal cantato maschile di Clark Boone cui si aggiunge sovente l'angelica voce di Dana Oxendine. Un disco non eccezionale, ma dalle discrete attrattive, comunque.
|
Alberto Nucci
Collegamenti
ad altre recensioni |
|