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Quando si parla di progressive giapponese si è sempre propensi a pensare a qualcosa di supersinfonico, con tastiere suonate a mille all'ora e virtuosismi continui, oppure a quella frangia di gruppi che puntano su una musica più avanguardistica, orientata sul jazz-rock o sul RIO. Questi Quikion, invece, si distaccano da tutto ciò, infarcendo la loro proposta di folk e di delicatezza con l'ampio utilizzo delle chitarre acustiche e della fisarmonica. A condire il tutto c'è una voce femminile che non incanta, ma che nemmeno risulta irritante come gran parte delle cantanti provenienti dalla terra del Sol Levante. Il CD è molto breve, visto che dura poco più di mezz'ora ed è suddiviso in 6 tracce non troppo variegate. Infatti la musica è abbastanza semplice e si mantiene sempre su questo folk-progressive pacato e pastorale, dai motivetti ben congegnati e con poche variazioni ritmiche. Le melodie sono piacevoli, ma la scarsa dinamicità non spinge certo verso la massima concentrazione e ad un ascolto impegnativo. Spunti realmente memorabili non ce ne sono, ma non mi sento di bocciare i Quikion, la cui musica, pur tutt'altro che eccezionale, risulta gradevole.
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