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ICECROSS |
Icecross |
Century Records |
1973 (Dodo Records 2001) |
ISL |
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Un gruppo proveniente dall'Islanda non si può definire certo come evento comune, specie se il gruppo in questione pubblicò unicamente un disco verso i primi anni settanta per poi scomparire nel nulla. Se poi andiamo ad ascoltare il contenuto di quell' esordio pubblicato recentemente dalla Dodo-Comet Record è possibile rimanere piuttosto spiazzati da un rock aggressivo ed acido particolarmente deviante, quasi claustrofobico. Costituiti dal classico trio basso-batteria-chitarra gli Icecross concettualmente possono richiamare alla mente i Black Sabbath visto i temi ricorrenti nei brani di questo disco, horror+depressione+fantascienza... insomma, un cocktail difficilmente digeribile per molti! Il contenuto musicale di "Icecross" in realtà si distacca dal tipico heavy-metal dei Sabbath a favore di un approccio alla musica più vicino a certi modelli di rock acido e psichedelico, quindi ci troviamo di fronte ad un gruppo non proprio convenzionale nè propriamente legato all'ortodossia rock. Certo, il brano iniziale risulta ingannevole nel suo facile ed orecchiabile rock'n'roll privo di qualsiasi presagio di tempesta preannunciato dal riff criptico e scheletrico del secondo brano "Solution", vero apripista per le danze psicotiche e sulfuree di questi pazzi islandesi, ma in realtà ci troviamo di fronte ad un disco discretamente vario e mai monotono: in otto brani si passa senza particolari forzature dalla ballata crepuscolare a minacciosi brani metal ante-litteram fino a passaggi vagamente crimsoniani che a dir la verità mi riportano più alla mente certi artisti italiani. Dunque un disco piuttosto interessante e, se vogliamo, pure originale che però potrebbe risultare piuttosto ostico per chi ha della musica una concezione armoniosa e rilassante.
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Giovanni Carta
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