Mi dispiace essere franco, ma il primo album dei Nova Malà Strana fu un esempio di album brutto piuttosto evidente... non tanto per le idee, quanto per come vennero realizzate in pratica. E' dunque un piacere raccontare ora questo secondo lavoro che denota notevoli cambiamenti positivi, sia in un senso che nell'altro. Il disco è ancora lontano dal capolavoro, questo occorre dirlo: quando la cantante sceglie tonalità più alte, ad esempio, il gradimento scende di alcuni punti... così come mi sembrano piuttosto confusionarie, o quanto meno concepite frettolosamente, alcune composizioni. Per il resto invece si tratta di un bell'album, dai forti sapori classicheggianti ma anche con chitarre aggressive e momenti più furiosi. Se devo essere sincero preferisco tuttavia i momenti in cui il ritmo cala e la musica si fa più delicata e sinfonica, con atmosfere e tematiche anche oscure ("Opera macabra", "Blood and tears"... i titoli non sono proprio casuali...), ma non dark, che possono ricordare il Pär Lindh di "Gothic impressions". Un bell'album... e un gruppo che può vantare il maggior miglioramento tra il primo e il secondo lavoro.