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KOENJIHYAKKEI |
Nivraym |
Magaibutsu |
2001 |
JAP |
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Una furia impressionante! Una furia palesemente erede dello zeuhl più violento dei Magma, quello che ha reso celebri album come "Mekanik Destruktiw Kommandoh" e "Udu Wudu". Insomma, una vera e propria bomba esplosiva, dal sound potentissimo che non mancherà di affascinare gli appassionati di Vander e soci. Questa, in sintesi, la proposta musicale di questa band giapponese che vede tra le sue fila il batterista Tatsuya Yoshida, impegnato un numerosi progetti avanguardistici e giunta con "Nivraym" al terzo album. I Koenji Hyakkei continuano alla grande il loro percorso musicale, mantenendo inalterate le parti vocali e i cori tipicamente kobaiani, ma cercando di essere meno imitatori dei Magma rispetto al passato attraverso passaggi strumentali che si distinguono per le note chitarristiche che viaggiano sempre veloce e per le tastiere sempre altisonanti. La sezione ritmica, come sempre, va a districarsi in acrobatici passaggi che uniscono estro e robustezza. Così, tra follie strumentali, momenti d'avanguardia, vocalizzi ossessivi e, come spesso capita nello zeuhl, a tratti fastidiosi si va avanti per quasi un'ora di musica che magari non sarà tenebrosa come quella proposta dalla maggior parte degli esponenti del genere, ma che mantiene sempre elevatissimo il pathos attraverso soluzioni mai banali. Difficile rimanere indifferenti di fronte ad una compagine che offre una simile musica e, similmente per quanto avviene per ogni disco che rientra nello zeuhl, anche "Nivraym" va amato oppure odiato.
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Peppe Di Spirito
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