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PRIAM ...3 distances/Irregular signs... Musea 1998 FRA

In tempi remoti (circa 6-7 anni fa) si sarebbe gridato al miracolo per quest'album strumentale del quartetto francese Priam. Diversi anni di abbondanza ci hanno purtroppo insegnato ad essere sospettosi e ci lasciano spesso sottovalutare anche album di buon livello. E' per questo che, al primo ascolto, questo bombardamento di Prog sinfonico molto melodico caratterizzato dal classico intreccio e rincorrersi di chitarra e tastiere mi ha lasciato un po' d'incertezza sulla genuinità del prodotto. Ascolti successivi mi hanno portato a riflettere che non è necessariamente colpa dei Priam se molti prima di loro hanno ripercorso questi sentieri e che l'album, se preso così com'è, ha senz'altro un sapore già sentito, ma è altresì godibile e pieno di momenti interessanti per ogni patito delle sonorità alla Genesis (periodo "Wind & wuthering") e Camel ("The snow goose"). Va detto a suo merito il fatto che il gruppo non cerca di forzare nessuna soluzione... non c'è sapore di artificioso... il gruppo si prende tutto il suo tempo per un intermezzo di chitarra acustica che non ha l'apparenza di trovarsi lì per caso (ah, se succede....!), poi via per uno spunto strumentale (sì, lo so che tutto il cd è strumentale, ma...) che, anch'esso, si snoda con grazia e naturalezza... Beh, insomma.... il tutto non è malaccio!

 

Alberto Nucci

Collegamenti ad altre recensioni

PRIAM Diffraction (open limit) 2001 

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