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VENUS TEBLA |
Obliquo |
autoprod. |
1999 |
ITA |
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La proposta di questo quartetto romano si pone direttamente nella scia dei grandi maestri del jazz-rock dei '70s, quali (è il primo nome che balza alla mente) i Nucleus. Non c'è praticamente nulla di rock sinfonico in questo disco, ma solo 9 brani di buona musica, ispirata e ispiratrice, che trasudano entusiasmo e una buona tecnica. I brani sono tutti strumentali, tranne uno in cui compare per qualche secondo la voce di Emanuela Chiricosta: sarebbe forse opportuno allargare il numero di questi secondi, anche se la musica dei Venus Tebla può considerarsi completa già in versione strumentale. Mancano inoltre momenti in cui la musica decida di prendere quota, mantenendosi essa costantemente su tonalità piuttosto pacate, senza accelerazioni ed impannate; non che questo sia un difetto, ma dà un po' l'impressione che la band limiti le proprie possibilità. La mia descrizione di questo cd è senz'altro limitata, vista la mia scarsa preparazione (lo ammetto) in materia jazz-rock; non c'è comunque bisogno di esperti illimitati per riconoscere un buon disco.
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Alberto Nucci
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