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21ST CENTURY SCHIZOID BAND |
Official bootleg volume one |
autoprod./Burning Shed |
2002 |
UK |
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Beh... il nome dovrebbe già dire tutto, no? Si tratta del progetto, annunciato un bel po' di tempo fa su Arlequins, della reunion della formazione storica dei King Crimson, cui Fripp ha dato il proprio appoggio esterno ma da cui si è dissociato quanto a una partecipazione in prima persona. Il suo posto alla chitarra (con interim alla voce solista) è stato preso da tal Jakko Jakszyk, noto session man che, tra l'altro, ha suonato con Pip Pyle, Dave Stewart e... Level42! Accanto a lui i nomi storici che conosciamo e che ci saremmo aspettati da un'operazione del genere: Pete e Mike Giles, Mel Collins e Ian McDonald. Nomi che, solo ad immaginarli tutti assieme oggi, nel 2000 e poco più, fanno venire i brividi. Il progetto vede come suo unico scopo un tour che porti la musica dei primi Crimson di nuovo sulle scene, senza nuovi album in preparazione; perfino questo CD è stato messo in circolazione quasi per gioco, frutto di una session in studio, ed è in vendita unicamente via internet, sul sito ufficiale della band, tramite l'etichetta Garden Shed. Il disco comprende 7 tracce, tutte prese dai primissimi album del Re Cremisi; certamente un'operazione puramente nostalgica, una sorta di juke-box umano che ha, come detto, il suo fascino e che dal vivo non può che affascinare i fans del gruppo. Tuttavia il tutto ha un sapore un po' raccogliticcio, ad essere sinceri: mancano senz'altro la chitarra di Fripp ed il Mellotron, elementi imprescindibili secondo il sottoscritto per riproporre questi brani che hanno il sapore di una session tra vecchi amici che ripropongono le loro vecchie canzoni, senza il pathos degli originali. Siamo rimasti quindi delusi? Solo un po', perché comunque non ci si aspettava di più. Mi premurerò di vedere dal vivo, quando arriverà dalle nostre parti, la 21st Century Schizoid Band; verserò forse qualche lacrimuccia e mi esalterò nell'ascoltare dal vivo i brani che hanno accompagnato i miei primi passi nel mondo del Prog. Per ciò che riguarda questo disco, non so se consigliarvelo o meno: ad ognuno le proprie considerazioni.
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Alberto Nucci
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