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Le tre ragazze giapponesi sfornano un secondo CD da brivido, dimostrando un'energia e una potenza sonora che molti colleghi maschietti dovrebbero prendere ad esempio, tanto da far mormorare che le musiche di "Tränsi" non siano tutte scaturite dalle loro mani. Questo dubbio può essere confutato da chi può avere l'occasione di vederle dal vivo a Los Angeles per il Progfest. Un trio basso/tastiere/batteria che suoni Prog può lasciare ben poche alternative sui riferimenti musicali cui può andare incontro: i 6 brani qui presentati non sfuggono, né vogliono sfuggire alle evidenti similitudini. Se si pensa inoltre che tutti i brani (strumentali) sono stati composti da Keiko Kumagai, tastierista del gruppo e titolare di un set di tastiere mica male, ci si può immaginare a cosa si può andare incontro con questi 6 pezzi. Stupisce, come dicevo all'inizio, la potenza sonora che riescono a fornire Kyoko Kanazawa ed Akiko Takahashi, due ragazze in apparenza minute, a giudicare dalle foto, ma che con basso e batteria picchiano come delle ossesse. L'album non è lunghissimo, ma pare addirittura durare un attimo, tanto si rimane presi dal vortice delle continue fughe e cambi di tempo, dalle atmosfere sinfonicamente macabre (così come la copertina) e pomposissime.
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