O-U è un tipico album giapponese: un gruppo di musicisti prende uno stile musicale, con più o meno precisi riferimenti, ci mette la propria energia ed ispirazione e raggiunge risultati che gli originali difficilmente avrebbero saputo raggiungere. Questo gruppo di musicisti che forma gli O-U, tra cui notiamo gli ex-Tipographica Tsuneo Imahori e Kazuto Shimizu (quest'ultimo anche negli Shingetsu) e Yuriko Mukoujima, che ha lavorato con Lars Hollmer, prendono ispirazione dal lato più jazzistico del Canterbury, da Zappa e dal RIO. Ma naturalmente combinare queste influenze è solo il primo passo nel processo di dar concretezza ad un album di questo genere in cui il risultato ci offre un mix veramente originale ed affascinante di jazz-rock dalle sonorità europee, sorprendente e ricco di virtuosismi. La struttura delle 10 canzoni è certamente radicata nel jazz ma è ricca di estetismi e stilemi tipicamente RIO che danno vita ad un fluire musicale talmente strano a volte da non poter non essere attraente, ma al tempo stesso così naturale nel suo dipanarsi, senza inutili o cacofonici avanguardismi. La ricchezza degli arrangiamenti dà anche pienezza alla musica: c'è una varietà di strumentazione (tra cui un mandocello... lo vorrei vedere!) che offre all'ascoltatore una continua varietà nella proposta musicale e nelle sonorità. Gli O-U (vorrei anche sapere il significato di questa sigla) offrono un album d'esordio davvero intrigante e pieno di spunti d'interesse.