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VV.AA. |
Progday '98 |
Troglodite Records |
2002 |
USA |
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Tramite il sito ufficiale del Progday (www.progday.com), ormai tradizionale kermesse statunitense dedicata al rock progressivo, è possibile acquistare questo doppio cd contenente un estratto dell'edizione del 1998. Si parte con due brani dei Crucible, la suite "An imp's tale" e la cover genesisiana "Down and out". Questo gruppo statunitense conferma le sue caratteristiche già mostrate su disco, elargendo una prova in cui è proposto un new-prog senza infamia e senza lode, con i classici rimandi ai Genesis e qualche spunto tulliano quando viene utilizzato il flauto. Un solo brano, di quasi sei minuti, per i Soundscape, il cui prog energico non risulta di grande interesse. Si passa così al rock sinfonico dei Discipline, presenti con due brani per quasi 25 minuti di grande eleganza, che confermano la band come una delle migliori nell'ambito del prog romantico statunitense. Il primo cd si chiude con i Flower Kings e il loro prog sinfonico e solare: il medley "The Flower King - Stardust we are" offre alcuni dei momenti più riusciti del gruppo svedese, quando era ancora piacevole ascoltarli prima che diventassero incredibilmente prevedibili.
Agli Alaska l'onore di aprire il secondo cd; per loro più di un quarto d'ora di discreto prog sinfonico atmosferico, con suoni moderni e in cui si denotano anche un pizzico di aggressività e qualche spruzzata di space-rock. Si giunge poi a quello che a mio avviso è il clou di quest'album, ovvero l'esibizione dei nostri A Piedi Nudi. Per loro oltre mezz'ora di grande progressive, con una musica oscura e malinconica, certamente influenzata dalla nostra tradizione dei seventies, ma che unisce alla grande il prog di gruppi come Balletto di Bronzo e Biglietto per l'Inferno con suoni moderni abbastanza concitati. La loro performance è assolutamente perfetta; grande intensità, splendide esecuzioni ed ottime capacità tecniche sono tutte qualità che non fanno che accrescere i rimpianti derivanti dal recente scioglimento della band. I venti minuti finali del secondo cd sono occupati da "Bilbo medley" e "The cathedral" per il sinfonicissimo Par Lindh Project; due bei brani, qui in versione un po' fredda, come già aveva mostrato il live del gruppo che li conteneva.
In conclusione abbiamo due ore e mezza di musica e, come spesso accade negli album in cui sono presenti diversi gruppi, si alternano alti e bassi. Nel complesso, mi sento di dire che mediamente la qualità si mantiene abbastanza alta, per cui consiglio di farci un pensierino.
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Peppe Di Spirito
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