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HOLY LAMB |
Salt of the earth |
Mellow |
1999 |
LET |
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I lettoni Holy Lamb guidano l'avanguardia baltica che è approdata sull'etichetta Mellow negli ultimi mesi con un album che si colloca a metà strada tra un new Prog abbastanza anonimo e sonorità tardo-floydiane. Soluzioni piuttosto scontate e naïf si alternano a buone intuizioni ed aperture interessanti, con un'ispirazione per lo meno onesta e genuina, belle armonie qua e là, pochissime concessioni simil-commerciali, ma un cantato sovente penalizzante. Le parti strumentali sono tuttavia predominanti e tra esse trovano posto momenti più intimistici e riflessivi, anche nell'ambito dei due lunghi brani qui presenti. Pare a volte di ascoltare uno dei primi lavori dei nostrani Leviathan, con un minore peso per la componente new-Prog rispetto ad essi. Di certo l'esotismo di questo gruppo non pesa granché sul risultato, non avendo nulla da invidiare sicuramente (né differenziandosi in qualche modo) da analoghi gruppi italiani, inglesi o olandesi. Il giudizio finale è di sufficienza risicata: il cd è godibile, ancorché non sia nulla di speciale.
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Alberto Nucci
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