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WORLD TURTLE |
Haze |
Cyclops |
1994 |
UK |
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Piccola delusione...? Forse. Dai fratelli McMahon non mi aspettavo certo qualcosa in linea coi vecchi lavori degli HAZE, ma... quasi. Consideriamo che quest'album è un po' un'antologia di brani inediti sia degli HAZE che dei WORLD TURTLE: si può restare un po' perplessi sul modo in cui i nostri ce li ripropongono. Dopo il disbando del vecchio gruppo (1989), essi dettero vita alla seconda entità musicale che aveva come mira una musica più diretta ed accessibile, avendo ben poco successo, a dire il vero. Con questo CD le stesse (ed altre) canzoni ci vengono proposte in una versione un poco sofisticata dalla presenza della batteria elettronica, la quale viene utilizzata in modo poco fantasioso, a dire il vero. Si parte con il classico "The ember": bel pezzo, anche se un po' sciupato in questa versione; buona la chitarra. Pochi pezzi sono davvero brutti: purtroppo non siamo più ai tempi di "Stoat & bottle" e la musica contenuta nel CD è per la maggior parte rock melodico con sprazzi dei vecchi HAZE. Musica godibile, ovviamente, facilmente assimilabile e c'è di peggio... ma, diciamocelo, ci si poteva aspettare di meglio. Belle le vecchie composizioni come "See her face", "Ship of fools" e "The edge of Heaven", insignificanti molte delle nuove (presumo che siano nuove: non le conoscevo prima d'ora), tipo "Epitaph" e "New dark ages". Così così la trilogia dei 3 porcellini (cosa pensereste di 3 canzoni che parlano di una casa di paglia, una di legno e una di pietra?). Un CD molto altalenante dunque, il quale solo a tratti si eleva su buoni livelli.
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Alberto Nucci
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