Per gli Orion's Beethoven possiamo fare lo stesso discorso dei Genesis (vedi recensione in questo numero). Si tratta degli unici due album del gruppo in un unico CD. Il primo "Superangel" risale al '73 e rispecchia il lato oscuro del gruppo con un hard rock a tratti ipnotico che ricorda i solismi di Randy Holden, proprio per l'approccio distorto e primordiale. L'utilizzo della lingua madre dona un'atmosfera quasi epica unita a composizioni di discreta durata. Anche se non geniali c'è da dire che il gusto per chitarre acustiche e l'inserimento di qualche sassofono rendono la musica accattivante. Il secondo "Tercen Milenio", invece, esce nel '77 dopo qualche cambio di formazione. Con questo album il discorso si fa più diretto, più hard rock in stile Bloodrock, Buffalo. Non manca la passione per il suono acustico e le melodie semplici ma si tratta comunque di hard rock spartano. Purtroppo l'utilizzo di mellotron e organo sono praticamnete inesistenti (visto che dicono di averli che li usino). In conclusione rimangono un gruppo fortemente underground, come suono e mentalità, e destinato ai cultori più stretti. E-mail: condor@lare.com.ar