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IN THE LABYRINTH |
The garden of mysteries |
APM |
1997 |
SVE |
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Il folk Prog può percorrere molte strade... e questo quartetto svedese ne percorre molte nei 75 minuti dell'album in oggetto. Si intende principalmente un folk dai toni pacati e misteriosi, talvolta orientaleggianti, con l'utilizzo di molti strumenti particolari quali saz, zither, melodion, daf e darbouka... qualunque cosa essi siano. L'album è per lunghi tratti contraddistinto da sonorità oscure, ma non dark, e mesmeriche, con esplosioni gioiose (e giocose) che contribuiscono a confonderci le idee. La lunga durata del cd ci consente di apprezzare un continuo florilegio di modi diversi di dire, tutto sommato, le stesse cose, ma consente altresì di apprezzare l'ispirazione vera di un gruppo che non fa nulla per stupire o impressionare l'ascoltatore, catturandolo in una trappola di cui ci si accorge solo quando vi siamo caduti dentro. Dalle sensazioni di sconcerto e quasi noia si passa pian piano all'ascolto dell'intero cd... senza pentirsene...
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Alberto Nucci
Collegamenti
ad altre recensioni |
IN THE LABYRINTH |
Dryad |
2002 |
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