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THE OTHELLO SYNDROME |
The shadow of dreams |
F2 |
1999 |
UK |
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Un bel gruppetto interessante si affaccia nell'asfittica scena Prog inglese. La loro musica possiede sicuramente i cromosomi del tipico new Prog britannico (sapete... quello di Marillion, IQ...), ma questo disco offre qualcosa di più di una sterile riproposizione di stilemi già plurisfruttati ed i suddetti cromosomi hanno subito una mutazione che rende senz'altro interessante questa creatura. Innanzi tutto in esso può essere riscontrato un atteggiamento creativo che ci fa stare col fiato sospeso in ogni brano, lontano quindi da costruzioni troppo facili e lineari. La linearità pare proprio essere stata bandita da questo disco... e se questo per qualcuno può suonare come motivo di diffidenza, sappiate che il cantato, molte ritmiche ed alcune sonorità ci parlano di influenze che vanno al di là di Genesis e Marillion (riferimenti comunque ben presenti, soprattutto grazie al lavoro tastieristico dell'ospite Robert Reed) e portano in territori in cui i seguaci di Hammill e soci si troveranno perfettamente a loro gio! Già, i Van Der Graaf... proprio loro; questo da una parte non è un riferimento di comodo per descrivere qualcosa di strampalato, né d'altra parte significa che possiamo trovare temi e partiture ad essi rubate. Il gruppo riesce a mantenere una propria identità abbastanza precisa riuscendo altresì a produrre qualcosa di artisticamente valido, cosa ormai difficile se ci si muove nell'ambito new Prog. Questo mi permette di poter affermare di avervi appena presentato un gran bel disco.
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Alberto Nucci
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