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VANDERHOOF Vanderhoof SPV 1997 GER

Gruppo con riferimenti ai Metal Church in termini di formazione, i Vanderhoof dimostrano come sia oggi possibile un approccio intelligente a forme progressive di rock duro. Le 12 tracks spaziano infatti con duttilità ed elasticità (ma non frammentarietà) da un metal contaminato ed attuale, consistente nelle scelte timbriche, ad epicità pomp che talora richiamano i Kansas, gli Angel e i Giuffria; i fans oltranzisti dei '70 potranno invece apprezzare certe incursioni purpleiane, rette dal ruggente, deliziosamente vetusto Hammond, o le saghe di riffs ficcanti in stile Zeppelin/Whitesnake. Il vero punto di forza della band, oltre alla personalità della sezione ritmica, è però l'architettura melodica, vincente tanto nelle parti cantate, sempre ben eseguite, quanto nei preziosi ricami acustici che ricorrono con regolarità durante l'ascolto. Ed in un paio di occasioni compare anche il mellotron, mentre sensazioni psych sono evocate in "Tons of time" da un mandolino (REM docent?). Dunque i Vanderhoof sono vicini solo in apparenza ai canoni classici dell'heavy: merita scoprirli.

 

Francesco Fabbri

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