E' davvero difficile inquadrare alla perfezione quest'album (il loro secondo) degli elvetici Yolk. L'inizio sembra portarci verso un nuovo gruppo di Prog sinfonico... e la cosa sembra peraltro presentarsi molto bene con il brano d'avvio "Octopus": pare non essere del tutto casuale questo titolo, che ha ispirato peraltro la copertina, trovando non pochi riferimenti ai Gentle Giant. In seguito la ritmica si fa però ancora più spezzettata, le composizioni meno dirette (per quanto si possa definire diretta una canzone alla Gentle Giant!), con spunti jazzati, aperture sinfoniche improvvise e un cantato di sicuro non invadente ma dai toni misteriosi e mesmerici. Si alternano parti di noia, devo confessarlo, a lampi improvvisi di Progressivo dei più tipici (marca '70s of course...); il tutto si mantiene tuttavia su livelli di gusto e -perché no?- originalità ed ispirazione che fanno di questo CD, se non un'opera fondamentale tra le produzioni sue contemporanee, sicuramente qualcosa di molto interessante.