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ANAMOR Imaginacje autoprod. 2003 POL

Se amate il new-prog romantico, se avete adorato i Quidam e vi siete demoralizzati alla notizia dell’abbandono della cantante Emila Derkowska e se siete rimasti delusi dal secondo album dei Turquoise, questo è sicuramente il disco che fa per voi. Ancora una volta è dalla Polonia che si affacciano dei nuovi talenti del genere, con un interessantissimo cd della lunghezza di un’ora, in cui è un in gran parte ripreso il discorso iniziato qualche anno fa dai Quidam, band da cui, tra l’altro, proviene il flautista Jacek Zasada, ospite in quest’album. Già l’atmosferica e breve introduzione è deliziosa, ma è con la seconda traccia “Newidoma” che si entra nel vivo dell’album: otto minuti di rock sinfonico raffinato, dalle parti strumentali ammalianti e con squisite melodie cantate dalla bella voce di Marta Glovacka, soave e decisamente seducente, in pieno “stile Derkowska”. Ma il lavoro è abbastanza compatto ed anche gli altri brani, tra i quali spicca un lodevole strumentale di quasi dieci minuti, presentano simili peculiarità, eccezion fatta per “Ona i on”, più immediata ed orecchiabile, ma che pure ha il suo fascino. I Quidam passano quindi il testimone agli Anamor, che sembrano avere tutte le carte in regola per portare avanti al meglio quello che ormai può tranquillamente essere definito new-prog alla polacca.


 

Peppe Di Spirito

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