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DREADNAUGHT Musica en flagrante Red Fez Records/Big Balloon Music 2004 USA

Per loro stessa ammissione, i Dreadnaught non hanno intenzione di riproporre lo stesso tipo di musica in ogni loro album ed ecco, quindi, che il quarto lavoro della band statunitense è abbastanza distante da quello che è stato definito il progabilly che aveva caratterizzato "The american standard". "Musica en flagrante" è un album interamente strumentale comprendente diciannove tracce, quasi tutte di breve durata. Il trio formato da Bob Lord, Justin Walton e Tim Haney (coadiuvato comunque da alcuni ospiti) è capace di creare piccoli prodigi con composizioni che riescono a dire tanto anche in un paio di minuti, tradendo un po' quelle regole - che poi non sono regole - che vogliono il progressive fatto di brani lunghissimi. Tutte le canzoni denotano una grande intensità, sia quando emergono ritmi elettronici non invadenti ("R. Daneel Olivaw"), sia quando ci sono echi d'avanguardia ("Are your pants down? Pants down") o classicheggianti dettate da piano e tastiere sinfoniche con programmazione orchestrale ("Kazak, the hound of space", "Big cats") e non mancano momenti aggressivi e articolati in cui i musicisti fanno allegramente sfoggio delle loro qualità tecniche senza mai esagerare con i virtuosismi ("One trick pony", "Gulf of Tonkin"). Arrangiati magnificamente, i pezzi di "Musica en flagrante" evidenziano le varie influenze dei Dreadnaught, con passaggi che uniscono prog e jazz (ascoltare, in particolare, la magica "Threnody for the victims of brother Theodore"), avanguardia e musica classica, tradizione americana ed elettronica, blues e fantasia zappiana in un mosaico che potrà forse mettere in difficoltà chi predilige il rock sinfonico più lineare, ma che descrive nella maniera migliore tutte le capacità compositive, tecniche ed esecutive di un gruppo di ottimi musicisti. Bravi e divertenti i Dreadnaught e questo cd non fa che rendere più impaziente l'attesa del doppio dal vivo che sarà pubblicato nei prossimi mesi.

 

Peppe Di Spirito

Collegamenti ad altre recensioni

DREADNAUGHT The American standard 2001 
DREADNAUGHT Live at Mojo 2005 

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