Questo sette pollici costituisce la prima vera uscita discografica degli ERIDANIA, di cui ricordo la partecipazione al n° 5/6 della compilation "Punto Zero" (Toast 1992). In tale frangente, come pure in occasione del festival "Jesters" di Mondovì del 1991, la band torinese appariva invero ancora alla ricerca di una propria caratterizzazione espressiva, in bilico fra strutturazioni prog, arrangiamenti heavy e divagazioni folkeggianti. Oggi l'equilibrio sembra felicemente raggiunto. Nei due brani qui presentati, gli ERIDANIA rileggono con coinvolgente potenza metal le melodie e le armonie tipiche della musica popolare celtica ed irlandese, completando il lutto con testi in piemontese (!). Ascoltando il riff di "Fin ch'a tomba 'l cel", viene tatto di pensare che se i WHISKY TRAIL decidessero di imbracciare le chitarre elettriche al posto del violino e dell'arpa, forse non risulterebbero molto dissimili da questi ERIDANIA. Dopo i FIABA, dunque, abbiamo un'altra valida testimonianza nostrana di folk-metal, anche se l'approccio degli ERIDANIA è meno italico e menestrellare rispetto ai siracusani, ma altrettanto convincente Attendiamo l'album, ovvio, per la consacrazione definitiva; per ora fate vostro questo 45 giri, oltretutto dotato di un'intrigante copertina a 6 facce.