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ALAMAAILMAN VASARAT |
Vasaraasia |
Silence |
2000 |
FIN |
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Il gruppo d'avanguardia finnico, il cui impronunciabile (almeno per noi) nome significa letteralmente "il martello del mondo sotterraneo", nasce nel 1997 come progetto collaterale di due membri degli Höyry-Kone: Teemu Hänninen (batteria) e Jarno Sarkula (flauto, sax soprano e basso) in collaborazione con Marko Manninen, componente aggiunto sempre degli Höyry-Kone (violoncello), Miikka Huttunen (Harmonium), Erno Haukkala (trombone). A questo punto non è difficile immaginare la direzione musicale che il gruppo percorre con irruenza e fantasia in questo esordio discografico: un ibrido grottesco fra il gruppo di origine e gli Ensemble Nimbus. A ritmo di polka e bossanova, introducendo elementi provenienti dal folklore locale, il gruppo riesce a dar vita ad uno show bizzarro, energico e coinvolgente. Il sound è volutamente tronfio, imbottito di ottoni saltellanti che seguono ritmi sincopati, scanditi da percussioni pesanti che si muovono lungo tragitti tutt'altro che lineari. L'effetto complessivo è in bilico fra "Pulp Fiction" (vedi la folkloristica e danzereccia traccia di ingresso, "Mamelukki & Musta Leski") ed il mondo del circo (come in "Perikunta"), condito con qualche suggestione est europea che emerge a più riprese. Qua e là i ritmi della chitarra elettrica e delle percussioni si fanno davvero pesanti ("Asuntovelka" sembra avere un sottofondo quasi metal) e la ritmica diventa ossessiva e martellante, altre volte si apre una sorta di tango ballabile (è il caso del trascinante e bizzarro "Unikkotango") o altre volte ancora la musica diventa un po' tetra ed inquietante (come nella bellissima "Lakeus" che sembra ambientata in Transilvania). Il tutto è gestito con grande maestria e virtuosismo, attraverso passaggi funambolici e complessi, sempre all'insegna dell'eccesso e dell'iperbolico.
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Jessica Attene
Collegamenti
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