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D'ARCANA |
D'Arcana |
autoprod. |
2004 |
USA |
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Debutto discografico per il nuovo progetto di Jay Tausig, pluristrumentista navigato, già membro di E-Motive, Solar Space e Lunar Sea, accompagnato per l'occasione da James Camblin al basso e alle percussioni e da Shelby Snow alla chitarra. Il CD appare molto povero nell'artwork e presenta una copertina che visivamente non invita certo all'ascolto; nonostante il cattivo biglietto da visita scopriamo invece con grande piacere un'opera davvero sorprendente. La costruzione delle canzoni è tutto sommato semplice, quello che invece colpisce di più è l'impatto sonoro ed emotivo. Il clima ci riporta agli anni settanta, con suoni crepuscolari, ruvidi e profondi mentre le composizioni appaiono invece fresche ed attuali, anche se l'autoproduzione inficia un po' la qualità di registrazione. L'elemento più pregiato è forse costituito dalla voce stessa di Tausig che presenta una naturalezza ed un'espressività che potrebbe ricordare vagamente un Lake un po' acerbo. Le sonorità sfumano nella psichedelia, hanno un effetto sfocato, conservano comunque un'atavica matrice sinfonica e si presentano piuttosto calde, soprattutto quando predomina la chitarra acustica. Lo spirito della band potrebbe benissimo essere rappresentato dal lungo pezzo di chiusura "Ancient Future", che riesce a racchiudere in un singolo brano tutte le caratteristiche del gruppo. In alcune situazioni sembra quasi di ascoltare delle tracce inedite, grezze e rudimentali degli Happy The Man. Non sono presenti pezzi funambolici, motivi accattivanti o assoli di tastiere in primo piano, l'album non ha bisogno di questi numeri per conquistare l'ascoltatore. L'impatto emotivo si regge soprattutto sulla capacità di comunicazione di Tausig, sulla sua voce, sul suo stile vagamente cantautoriale, sostenuto dalle corde vibranti della sua chitarra acustica. Alcuni pezzi spiccano ovviamente sul resto dell'album, e penso in questo caso alla traccia di apertura, dal sapore un po' folk, semplice ma ben proporzionata. Questo gruppo merita sicuramente di più e spero che in futuro possa disporre di risorse che consentano di valorizzare al meglio la propria musica.
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Jessica Attene
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