I Dream Theater, una volta uscito Kevin Moore, hanno sempre cercato per rimpiazzarlo dei tastieristi creativi, non dei meri tappetari bensì dei musicisti che potessero dare un contributo attivo e personale alla loro musica. La riuscita di questi inserimenti può essere giudicata, positiva o meno, dagli album che il gruppo ha via via sfornato; non si può comunque negare che Derek Sherinian e Jordan Rudess siano dei tastieristi con più di una freccia al loro arco. Sherinian, lungi dall'esibirsi in virtuosismi tastieristico, prende però questo impegno di un suo album solista come appunto qualcosa di diverso da una personale esibizione di tecnica equilibristica sui tasti bianchi e neri. In effetti "Mythology" sembra quasi più il lavoro solista di un virtuoso della chitarra, trovando nella persona di Zakk Wylde un più che valido interprete della propria creatività in tal senso, così come altri musicisti (vale ricordare giusto Steve Lukather) di buona presenza. L'album si presenta quasi interamente strumentale, combinando un rock sovente robusto ma non privo di momenti melodici, variazioni e divertissements di vario genere. A parte l'opener "Day of the dead", che fa immaginare grandi cose per questo CD, il resto delle 9 tracce totali non è che riesca più di tanto a catturare l'attenzione di chi non è avvezzo al genere guitar hero, riuscendo però quanto meno a farci apprezzare la sapienza di Sherinian nel confezionare un lavoro che non pare tagliato su misura per lui che che del suo lavoro beneficia ben più, oserei dire, di quanto abbiano beneficiato i Dream Theater nel periodo in cui Derek ne ha fatto parte. Un album moderatamente divertente, movimentato ma non heavy, che però non sempre sembra andare al punto e catturare più di un ascolto distratto.