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HEARTSCORE |
Straight to the brain |
Heartscore Music |
2004 |
GER |
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Heartscore è lo pseudonimo con cui si esibisce il polistrumentista tedesco Dirk Radloff, cresciuto attraverso studi classici che cerca ora di trasporre in rock. In quest'album Radloff, oltre a cantare, suona chitarre elettriche ed acustiche, basso, violino e propone un progressive-metal abbastanza robusto, ma con non pochi intermezzi dal sapore classicheggiante, guidati solitamente dalla sua sei corde. Solo altri due musicisti al suo fianco: il drummer Tim Warweg e il pianista-trombettista Stefan Platte. Se vogliamo utilizzare delle pietre di paragone, potremmo dire che questo cd può essere visto come una sorta di crocevia tra Dream Theater, Rhapsody, Malmsteen e certo rock sinfonico degli anni ‘70, con qualche accenno qua e là un po' più morbido. Dodici le tracce presenti; tutte caratterizzate da strutture prog-metal e con una curiosità: ognuna di esse è basata su testi di poeti (utilizzate liriche di William Blake, Stephen Crane, E.E. Cummings, Langston Hughes, Edgar Allan Poe, Henry Wadsworth Longfellow, John Crowe Ransom, Ralph Waldo Emerson), il che conferisce un'ulteriore impronta di tipo classico. I risultati, tuttavia, sono piuttosto altalenanti: qualche spunto interessante c'è pure (su tutti "The schoolboy", dall'andamento ironico e con le timbriche che uniscono curiosamente l'elettricità del rock e la grazia acustica di tromba e violino) e la preparazione di Radloff è indubbia, ma gli schemi musicali utilizzati sono abbastanza prevedibili e non favoriscono certo l'emergere di una forte personalità. Prog-metal invero non troppo originale, né troppo ragionato, con le giuste dosi di muscoli e di cervello; ma il cuore dov'è? Gli appassionati del genere potranno anche trovare qualche attrattiva, ma, in quasi un'ora di musica, "Straight to the brain" si presenta in realtà tutt'altro che entusiasmante e non lascerà grandi segni.
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Peppe Di Spirito
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