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BARROCK |
L'alchimista |
Moon Witch |
1991 |
ITA |
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Finalmente! L'album in questione è uscito nel mese di giugno, ma solo a fine settembre sono riuscito ad entrarne in possesso, data la sua difficile (e costosa) reperibilità sul mercato italiano. Naturalmente questa situazione è più che normale, dato che la casa distributrice dell'opera è giapponese, e Valter Poles & c avranno fatto certamente gli opportuni calcoli in tal senso.
Gran parte dell'analisi può rimandare il lettore a quanto detto in fase di presentazione dell'omonimo demo-tape precedentemente realizzato dal gruppo; a me non resta che fare alcune considerazioni marginali. Prima fra tutte, la accresciuta professionalità con cui è stato registrato l'album eleva al quadrato le potenzialità del gruppo. Ascoltate e confrontate la suite "Re Artù" o la title-track per rendervene conto. Quest'ultima è un vero e proprio bombardamento sinfonico il cui tema principale viene reiterato più volte fino a lasciare l'ascoltatore esausto; per il sottoscritto questa è senza dubbio la migliore canzone fra quelle finora composte dai gruppi neo-prog italiani. Gli altri pezzi sono più d'ascolto e, pur non disdegnando intermezzi più hard ("La gloria e le armi"), sono dominati dalle tastiere; si toccano toni quasi avanguardistico ("Al pari degli dei") in alcuni punti ed epici in altri ("Re Artù"), ma il comune denominatore de "L'alchimista" è costituito dalla bellezza. Un denominatore che la ditta Poles & Vendramin sa bene come rendere disponibile alle orecchie di tutti.
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Alberto Nucci
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