Fra le tante bizzarie musicali che ci capita di ascoltare questa è davvero speciale: cosa potrà mai spingere due chitarristi texani a rinchiudersi in un silo di grano e mettersi ad improvvisare brani per chitarra elettrica, sintetizzatori e registrare il tutto in presa diretta? Da quanto ho capito dalle note promozionali, l'intento è quello di catturare su disco le particolari sonorità ottenute dal naturale riverbero presente all'interno del silo... in sostanza i due chitarristi, Warren Rivera e James Sidlo, hanno dato una loro personale interpretazione alla musica ambientale. La qualità della registrazione rispecchia fedelmente un'esibizione live svolta in condizioni non perfettamente agevoli, quindi la resa sonora non impeccabile fa parte del gioco. Al di là del tentativo estremo e comunque interessante di approfondire ulteriormente il termine di ambient music, il progetto Silo 10 dimostra di aver discretamente centrato il bersaglio. L'approccio musicale isolazionista e minimale non ha precluso un contatto intimo con l'ascoltatore... salvo doversi, ovviamente, mettere nelle condizioni ideali per cogliere al meglio le dilatazioni sonore e le ipnotiche escurioni chitarristiche del duo Sidlo-Rivera. Fra le maggiori influenze dei due chitarristi si possono cogliere certe reiterazioni chitarristiche alla Robert Fripp, la scuola cosmica tedesca (Tangerine Dream) e la tradizione minimalista di Terry Riley. In ogni caso, titoli come "Trip", "Pulse" o "Therapy Refuge", non lasciano equivoci per interpretare correttamente lo spirito di "Silo 10", un disco ideale per l'introspezione profonda come per l'assopimento immediato, a seconda dei gusti personali.