Se esiste un filo sotterraneo che unisce, con una certa continuità, oltre trent'anni di rock italiano, è quello della psichedelia e del progressive... in particolare, dai primi ingenui tentativi di fine anni sessanta sino ai giorni nostri, i gruppi che hanno dato il loro contributo per la diffusione della rivoluzione psichedelica in Italia sono ben più numerosi di quanto comunemente si possa pensare (è decisamente consigliata una veloce rilettura della vecchia e molto discussa "Storia della Musica Psichedelica Italiana" di Lodovico Ellena). Il secondo disco dei Vega Enduro, "BigTime25:33pm", capita nel momento opportuno ed offre un po' di colore al rock indipendente italiano, ultimamente sempre così depresso e grigio... è quasi un sollievo sapere che nel nostro paese esiste ancora qualcuno disposto a scrivere canzoni rock senza dover per forza comunicare disagio esistenziale o frustrazioni represse. Le sonorità (e la mentalità) low-fi sono sempre presenti, eppure i Vega Enduro comunicano un'energia positiva ed una freschezza compositiva non sempre percepibile nel nostro rock indipendente. La riuscita di questo cd è in buona parte dovuta anche all'esperienza di un musicista come Giovanni Ferrario, in passato (sin dagli anni ottanta) con Views, Luna, fondatore/mente dei Micevice e produttore, fra gli altri, degli Scisma e degli Estra... Proprio Ferrario è il responsabile, insieme al cantante/chitarrista Vittorio Carli, della musica e dei suoni di "BigTime25:33pm". Ad un apparente patina di indie rock contemporaneo, le canzoni, suddivise fra ballate liquide ed acid-rock'n'roll stralunato, recuperano alcune tendenze new wave degli anni ottanta insieme ad una spiccata attitudine garage-acid rock, senza la preoccupazione di apparire particolarmente moderne od innovative. Lontani dal volersi creare un'immagine da santoni spirituali o freak del duemila, i Vega Enduro nella semplicità hanno dato vita ad un disco davvero molto carino e godibile, in grado di mettere d'accordo gli appassionati rock di tutte l'età...