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HARNAKIS Numb eyes, the soul revelation Musea 1990 SPA

Se esistesse l'Oscar per il peggior cantante, l'edizione 1990 sarebbe già appannaggio di uno dei due di cui dispone il gruppo spagnolo Harnakis. Purtroppo le note dell'album non consentono di rendersi conto del proprietario della voce incriminata; dirò soltanto che l'ascolto del pezzo intitolato "In the border line" mi ha costretto a tapparmi le orecchie.
Tutto ciò non va ad inficiare la bontà del disco in oggetto, prima produzione Musea in terra di Spagna, dato che, fortunatamente, buona parte dei brani sono strumentali: tra di essi sono da segnalare le due suite finali, dalla durata ben superiore ai 10 minuti. Quello cui, comunque, l'ascoltatore va incontro, è un progressive molto classico, appena appena imbastardito da sonorità più moderne, in cui spesso la chitarra acustica si intreccia con quella elettrica, donando quel tocco di latinità che ho sempre apprezzato nei gruppi ispanici (e sudamericani). Buona, a parte il particolare già ricordato della voce, la produzione da parte di Angel Romero, che i più attenti ricorderanno a fianco dell'altro gruppo spagnolo Galadriel, da cui, fra l'altro, gli Harnakis mutuano qualche influenza.

 

Alberto Nucci

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