|
ABIOGENESI |
Abiogenesi |
Black Widow |
1995 |
ITA |
|
L'affannoso dilemma morale della scelta tra il bene e il male, la morbosa consapevolezza del proprio inconscio, studiata mediante l'esplorazione degli anfratti più bui e reconditi dell'anima, sono tematiche a cui l'uomo ha sempre cercato di fornire una risposta esauriente ma indicano soprattutto il punto di partenza o comunque la muse ispiratrici per il gruppo piemontese degli ABIOGENESI, un quartetto di musicisti e compositori ossessionati dai tenebrosi richiami alle atmosfere un po' disincantate e malsane del dark-sound britannico degli anni '70 e legati alle macabre pagine letterarie distillate da eminenti personalità quali E.A. Poe, H.P. Lovecraft e A. Rice. Pur essendo giunti solo adesso all'esordio discografico, almeno sotto tale denominazione, i membri appartenenti agli ABIOGENESI hanno maturato negli anni passati una lunga esperienza che pone immediatamente in evidenza l'ottima preparazione tecnica di cui sono dotati e la notevole caratura nell'impostare il lavoro su una produzione tipicamente '70s, consentendo al motore ritmico di disegnare geometrie compatte e granitiche spesso lasciate in bella evidenza al fine di sostenere adeguatamente l'incedere avvolgente e drammatico dell'organo Hammond e le lucide divagazioni di una chitarra elettrica talvolta virata verso vigorose impennate colme di effetti wah-wah. Gli ABIOGENESI espongono materia colma di geniali intuizioni creative nell'arco dell'intero albo: infatti ci si perde in un meraviglioso flusso di note che partendo dall'iniziale "Ile St. Louis", oscura composizione dai tratti lugubri e sinistri, abbraccia la bellissima cover di "In ancient days" dei Black Widow, ribattezzata per l'occasione "La notte di Ognissanti", si espande nelle esoteriche immagini della title-track, ridondante di eclettici climi mitteleuropei, confluendo nel romanticismo de "L'oscura tenebra", una canzone che potrebbe appartenere di diritto agli Eneide. "Abiogenesi" è una vera cattedrale da culto per i nuovi adepti del verbo dark-progressivo, nella quale suggestione e tensione si identificano in messaggi sonori austeri e notturni.
|
Alberto Santamaria
Collegamenti
ad altre recensioni |
|