|
SONUS UMBRA |
Digging for zeros |
autoprod. |
2005 |
USA/MEX |
|
Dopo l’interessante “Snapshots From Limbo” e il controverso “Spiritual Vertigo” i Sonus Umbra arrivano al loro terzo lavoro che vede una line-up differente con una nuova cantante (Lisa Francis alterna le parti vocali con il batterista Jeff Laramee) accantonando i precedenti dubbi sulla qualità delle parti vocali. Ciò che viene proposto in questo concept di 20 brani non si discosta molto da quanto presentato nei lavori precedenti, ma forse proprio la struttura del cd e con il tanto amato stile dei brani brevi uniti in una storia musicale e testuale unica rende, a mio parere, di maggiore interesse “Digging for zeros” rispetto a tante produzioni di bassa lega e fattura ultimamente affacciatisi sul mercato; senza oltremodo dimenticare la fulgida e perseverante insistenza delle sonorità alla Dream Theater che tanto ci hanno stancato. In “Digging for zeros” questa cosa non c’è. Deo gratia!
Il suono proposto è difficile da inquadrare, per quante influenze e riferimenti vengono messi sul piatto, ma sicuramente ciò che ci piace rilevare è una certa ricerca del teatrale del raccontare la storia attraverso suoni e intermezzi parlati nonché una ricerca di sfumature e atmosfere che vanno oltre il semplice start and stop… and start again. I riferimenti allo standard di concept come “The Wall” o “Misplaced childhood” sono rilevabili nella strutturazione del racconto, mentre la musica si rifà più al recente new prog, ma con una sufficiente peculiarità che rende “Digging for zeros” appetibili a molti proggers.
In definitiva una discreta prova della band.
|
Marco Del Corno
Collegamenti
ad altre recensioni |
|