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NENABLACK |
+me |
autoprod. |
2006 |
ITA |
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Un nome nuovo e interessante si affaccia nel panorama musicale italiano. E’ quello di Elena Ceccherini, alias Nenablack. Il suo “+ me” è un cd di breve durata (circa ventidue minuti), una sorta di veloce presentazione di quella che è la sua arte. E si tratta di un’arte canora ricca di promesse. Espressiva, versatile, estesa… La voce di Nenablack ha tutte le caratteristiche per colpire immediatamente, grazie a “Vocal anima”, un minuto e trentanove di melodie vocali morbide e decise, senza alcun accompagnamento strumentale, un po’ sulla falsariga della celebre “Tom’s diner” di Suzanne Vega e giusto un po’ più potente. Ma “+ me” è anche tanta personalità: dopo questa introduzione la musica entra in scena e tra il cantautorato rock elegante di “Mi respiro”, il magico arrangiamento di una stravolta “E se domani” di Mina, che - insieme ad una versione spumeggiante e matura di “My funny Valentine” - spinge verso il versante jazz, l’eleganza totale, tra classicismo e canzone, di “Saresti l’uva” (che mi ricorda un po’ i Germinale), Nenablack dimostra che ha tutte le qualità per meritare le dovute attenzioni. La sua voce è sicuramente la protagonista assoluta, poliedrica tra vocalizzi multiformi, ma è altrettanto certo che quei pochi musicisti che la seguono in quest’avventura danno un tocco di classe non indifferente, con chitarre, piano, contrabbasso. Fino alla conclusione affidata a “Voce vento”, che regala emozioni come pop-song moderna e non banale. Un disco particolare, non progressive nei modi e nei sensi in cui questo termine viene abitualmente utilizzato, ma di sicuro “diverso” da quello che si ascolta abitualmente, curioso, che dà un senso di evoluzione che ci spinge, oltre che a dare un giudizio positivo, a riascoltarlo sempre con piacere.
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Peppe di Spirito
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