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LABYRINTH |
Piece of time |
Underground Symphony |
1995 |
ITA |
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Sarò breve e franco: questo debutto dei LABYRINTH è la miglior uscita del nostro paese in ambito (power) prog-metal, da sempre. Il gruppo può tranquillamente competere con le migliori realtà estere del genere; non parlerò qui di tecnica sopraffina o doti compositive, essendo queste qualità per il sestetto toscano scontate. Dei LABYRINTH colpiscono piuttosto il sound immediato e accessibile (straordinaria l'incisione), la grande capacità di creare scenari di estrema melodia ed efficacia. Eppure vi assicuro: nessuna concessione commerciale, anzi, classe immensa e passaggi complessi e intensi, quasi visivi, da autentico theatrical progressive. In effetti, di tutto il panorama metal-prog, questa è forse la proposta più prog, se non altro per i lirismo del cantato, quest'ultimo veramente eccelso, e per gli squarci sinfonici di tastiere e pianoforte, talora non esenti da velate tentazioni sperimentali. I brani, trattandosi di un mini CD, sono solo 4, è vero, e la durata complessiva è di poco superiore ai 17 minuti, ma il prezzo è irrisorio, e poi qui si tratta di portarsi in casa un poker di canzoni che non troverete sul full-length CD in uscita a fine febbraio. Dopo gli Evil Wings la Underground Symphony fa ancora centro, con un prodotto addirittura superiore. LABYRINTH: un invito ad amare la grande musica.
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Davide Arecco
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