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ACHE |
Pictures from Cyclus 7 |
CBS |
1976 (Green Tree 2004) |
DAN |
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Chi ha conosciuto gli Ache con i loro primi due album e si trova ad ascoltare questo terzo lavoro rimarrà sicuramente spiazzato. La band iniziò la sua carriera nel 1968, tutta immersa nel clima musicale hard blues del periodo: la loro musica era dominata dall'organo Hammond e si presentava forte e ruvida. Il gruppo si sciolse dopo la pubblicazione del secondo LP, "Green Man", pubblicato nel 1971 dalla Philips ma nel 1976 si riformò e con una line-up diversa realizzò questa opera rock. Il nuovo lavoro è più intensamente sinfonico, melodico, con venature quasi pomp si potrebbe dire, e un'atmosfera frizzante da musical che rende l'ascolto interessante e piacevole. Peter Mellin, che assieme a Finn Olafsson, chitarra e voce, proviene dalla line-up originaria, preferisce in questo frangente il pianoforte e la chitarra di Olafsson ha qualcosa che ci riporta per certi versi agli arpeggi teatrali dei Queen di "A Night at the Opera". L'organo Hammond non viene abbandonato e sono ancora presenti, seppure in maniera molto diluita, riferimenti alla produzione passata. Lo Hammond viene comunque impiegato sempre in chiave decisamente sinfonica senza i riferimenti neoclassici alla Nice. La performance vocale di Johnnie Gellert è maestosa e la sua timbrica decisa e squillante, decisamente piacevole soprattutto quando si prodiga nelle parti corali. Le tracce sono composte tutte dal leader Mellin e le liriche sono state affidate ad un paroliere: Bo Lillesöe. Questa collaborazione ha dato vita ad un prodotto semplice ma efficace, teatrale e sognante, forse non eccelso in quanto ad originalità, raffinatezza compositiva e sfoggio di tecnica: la stessa resa sonora è piuttosto ruspante, nonostante il lavoro di rimasterizzazione digitale, ma nel suo genere si tratta di un'opera accattivante che risulterà gradita agli amanti del prog sinfonico. La stessa formazione di questo LP, che comprende una sezione ritmica del tutto rinnovata e, come già accennato, un nuovo cantante, realizzerà un altro disco per la KMF nel 1977 intitolato "Blå Som Altid", di valore inferiore rispetto a questo e che rappresenta il capitolo finale della storia del gruppo.
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Jessica Attene
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