Dopo il grazioso singolo uscito nel 2005 ci saremmo aspettati a questo punto un full length album. Effettivamente un progresso c'è stato perché invece di due, questo nuovo CD contiene ben tre canzoni ed andando avanti con questo ritmo nel 2016 dovremmo avere un album di una durata dignitosa. E' vero che bisogna guardare alla qualità piuttosto che alla quantità, e queste tracce effettivamente presentano sicuramente dei pregi, ma a questo punto direi che sarebbe opportuno che il gruppo si decidesse a fare il grande passo. Questo sarebbe niente meno che un concept, ispirato alla parola utilizzata nel titolo, un neologismo nato dalla fusione dei termini finlandesi "hotto" e hossi" che significano rispettivamente "vuoto all'interno" e "fretta". L'unione delle parole, sia semantica che tipografica ha ispirato la composizione dei pezzi. L'idea di base per quanto bizzarra non è affatto male e persino il gioco visivo offerto dalle zebre in copertina, che formano un'immagine simmetrica e caleidoscopica, è un buon complemento alla musica. Ma il problema è sempre quello, il materiale è troppo poco per dare un giudizio definitivo. Per quello che possiamo ascoltare, musicalmente l'EP si aggancia all'esordio di due anni prima, offrendo un buon groove con spunti Crimsoniani, un lieve tocco psichedelico e delle belle atmosfere crepuscolari. Deliziosa la seconda traccia che ci permette di apprezzare il delicato cantato di Alisa Saila (non è un gioco ad incastro ma il nome della cantante) con un risultato che potrebbe ricordare i Paatos. A questo punto lasciamo ancora una volta il giudizio in sospeso, in attesa della prima vera prova in studio. Forza ragazzi, decidetevi!