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YOLK (FRA) |
Yolk |
Le Cliricaun |
2006 |
FRA |
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A volte c'è da stupirsi come tanta energia accumulata negli anni possa portare dei ragazzi apparentemente "normali" a realizzare ed incidere musica assolutamente fuori (è il caso di dirlo) dalla norma... Questi sei ragazzi francesi provenienti da Dunkerque, dopo un periodo di rodaggio riescono a stampare il loro primo cd ufficiale sotto Le Cluricaun, label di Eric Roger personaggio cult per i suoi due folli progetti folk-apocalittici medievali Gae Bolg-Seven Pines e la sua collaborazione con i Sol Invictus... Detto questo, gli Yolk condividono lo stesso sense of humor e probabilmente la stessa insana e geniale follia di fondo della musica di Eric Roger, però il loro stile si orienta decisamente verso altri lidi. Per l'occasione possiamo tirar fuori un termine che sembra andare di moda in questo periodo, ovvero "brutal prog" (se avete presente gruppi come Sleepytime Gorilla Museum, Guapo ecc...), quindi una violenta energia espressiva ed un devastante impatto sonoro: c'è da farsi venire volentieri un bel mal di testa con gli Yolk, anche solo per orientarsi fra i meandri delle mille contaminazioni che costellano questo cd, "brutal prog" a parte, qui sentiamo pesantemente l'influenza di gruppi come Naked City, Mr. Bungle e Fantomas, dunque il genio di John Zorn sembra essere un preciso punto di riferimento, con relativa e giustificata adorazione rivolta verso Mike Patton. Il gusto stralunato e stravagante per gli arrangiamenti e le melodie deriva comunque anche dal naturale legame che lega gli Yolk al r.i.o. ed al canterbury, quindi grande utilizzo di vocalizzi isterici e surreali, sonorità intricate con una spiccata predilizione per improvvisazioni jazz e la ricerca di atmosfere intense speziate di conturbante esotismo e psichedelia. Nell'ormai immancabile sezione myspace, gli Yolk chiariscono ulteriormente le loro influenze... la loro lista di citazioni è assai lunga e ben rispecchia la loro indole deliziosamente caotica e trasgressiva. Ci sono comunque discreti margini di miglioramento, questo disco si fa amare ed ascoltare con piacere e divertimento anche se gli arrangiamenti ogni tanto tendono a ripetersi e talvolta si avverte pesantemente la volontà di seguire in ogni minimo dettaglio le orme dei propri modelli... Bisogna inoltre puntualizzare che questi Yolk non hanno alcuna relazione con gli omonimi Yolk svizzeri, autori di una buona manciata di album, l'ultimo dei quali è uscito nel 2004.
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Giovanni Carta
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