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OMNI Solo fue un sueño Rock Progresivo Andaluz 2007 SPA

Anno domini 2007: il rock progressive per l’ascoltatore medio di questo genere è morto trenta anni fa. Potrebbe uscire qualsiasi disco, con qualsiasi brano, qualsiasi melodia. Potrebbe utilizzare tecnologie analogiche o digitali. Potrebbe avere una promozione che nemmeno i Guns’n Roses con il loro album che non uscirà mai ma che tutti hanno prenotato sulla parola. Potrebbe avere articoli entusiastici su riviste e siti, magari se ne accorgerebbero amanti di altri generi che magari è uscito un disco valido chi dice di amare il progressive non lo dirà mai.
Nel 2007 già sai che se hai in mano il terzo lavoro degli spagnoli Omni, e trovi scritto sul retro del digipack “Ediciòn limitada 1000 unitades”, non sei un fortunato collezionista, ma uno dei pochi che l’hanno acquistato.
Un disco come questo degli Omni se fosse uscito trenta anni fa in mille copie, oggi sarebbe su eBay a cifre da capogiro e magari ventenni si vanterebbero di aver tra le mani (o meglio in mezzo alle orecchie, visto il mercato musicale attuale) una perla oscura del rock progressive sommerso iberico.
Purtroppo per loro, Michael Siarray, Jesùs Cabral, Juan Rios, Alberto Marquez, Pepe Torres e Ismael Colòn, i membri di questa band, nel '77 non penso avessero l’età giusta né oggi hanno legali con i controfiocchi che gli abbiano consigliato di intestare questo progetto musicale a genitori o parenti fidati più maturi con un’anzianità credibile per gli amanti dei favolosi anni 70.
Mi spiace per chi non ascolterà questo lavoro, perché si troverebbe davanti un disco delizioso in puro stile Camel mischiato ad atmosfere folk da brividi. Difficile per gli amanti di Latimer e compagni non esaltarsi davanti a brani come “El tren de Rota” o “Un columpio sobre el mar” ma mi rendo conto che è veramente un delitto citare tracce rispetto ad altre in un disco così bello.
“Sòlo fue un sueño” è solo l’ultimo esempio di disco bello uscito ultimamente, è solo l’ultimo esempio di un genere che nonostante tutto, nonostante tutti, non vuole morire. Non vuole morire anche con tutti i parenti poveri (post rock, indie rock, vattelappesca-rock) al capezzale pronti a sotterrarlo e a spartirsi l’eredità.
Se gli Omni avessero deciso di fare un gruppo cover dei Camel ora, nel loro piccolo magari, sarebbero famosi. Gli spagnoli hanno invece scelto di fare composizioni originali, tenendo certo a mente i modelli di riferimento classici, ma mettendoci del proprio e rendendo il tutto originale. Chissà se l’ascoltatore medio progressive potrà mai perdonarglielo.
Personalmente finito di scrivere queste poche righe rimetto il cd da capo e ricomincio a sognare.

 

Antonio Piacentini

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