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AIRPORTMAN |
Rainy days |
Lizard |
2007 |
ITA |
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La Lizard sembra ormai aver puntato in maniera decisa su gruppi che sono al confine tra il progressive e sonorità portate negli ultimi anni in voga dagli esponenti di post-rock, indie o sperimentazione. Bisogna ammettere, fortunatamente, che gli sforzi dell’etichetta italiana sono ben ripagati, vista la qualità elevata che sta proponendo. Tra le ultime uscite, è un piacere ricordare questo “Rainy days” degli Airportman. Il titolo del cd lascia già presagire qualcosa… “Giorni di pioggia”… Ovvio che venga subito in mente un’atmosfera elegiaca, cupa, eterea ma al contempo raffinata e dal fascino particolare. In poco più di tre quarti d’ora, il quartetto riesce a dare proprio queste sensazioni attraverso undici brani molto intriganti. Per lo più si tratta di brevi composizioni in cui le note fluttuano sofficemente, con un andamento indolente, ma dal grande charme. Nonostante un certo ricorso all’elettronica e a suoni moderni, i timbri si mantengono prevalentemente acustici e spesso si nota come sia la chitarra a guidare, mentre il piano rifinisce elegantemente. Il più delle volte ascoltiamo arpeggi lievi, tocchi leggeri e fluenti sui tasti d’avorio e gli inserimenti di fisarmonica e harmonium non fanno altro che rendere ancora più seducente il tutto. Si intrecciano e si amalgamano progressive e post rock, echi di jazz notturno e vagiti pinkfloydiani, sensazioni oniriche e temi ripetitivi, quasi ossessivi, che tuttavia non trasmettono una tensione snervante, ma sembrano piuttosto cullarci in un universo sonoro incerto e suggestivo, con una malinconia contagiosa, che cattura senza far male. Disco prettamente autunnale, ma talmente bello che chiunque può ascoltarlo con piacere in qualsiasi stagione.
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Peppe di Spirito
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