|
ZOMB & CHRISTIAN BRENDEL |
Le peuple des songes |
Ad Lib Records/ Musea |
2007 |
FRA |
|
Abbiamo già parlato degli Zomb, che non sarebbero altri che quei favolosi La Zomb Et Ses Bizons, soltanto col nome accorciato, di cui tanto positivamente si è detto nelle pagine della nostra webzine. Vi avevamo accennato qualcosa circa un probabile nuovo lavoro della band, offrendovi la doppia recensione di un advance CD e di un DVD di cui però non si conosceva bene la sorte, visto che la band aveva trovato difficoltà di pubblicazione e non sapeva ancora bene in che forma divulgare la propria musica. Delle nuove composizioni avevamo sottolineato gli aspetti positivi ed i cambiamenti di stile adottati dal gruppo e ci eravamo comunque augurati di poter vedere presto completato e negli scaffali dei negozi un nuovo lavoro di questa band che fin troppo tempo ci aveva fatto aspettare. Ecco che siamo arrivati a qualcosa di concreto con la pubblicazione di questo CD, quello ufficiale finalmente, mentre del DVD non sappiamo ancora nulla. La scelta degli Zomb è stata quella di portare avanti la collaborazione col noto attore francese Christian Brendel che è stato invitato in studio di registrazione per realizzare le parti vocali per questo album, che invece noi avevamo ascoltato solo nella sua versione demo. Tutti i pezzi strumentali già noti quindi sono stati integrati con le sequenze recitate dall'attore, ottenendo un amalgama armonioso fra musica e parole. Forse l'idea potrà sembrarvi non attraente in prima battuta e il pensiero di un disco con sequenze recitate dall'inizio alla fine forse potrebbe lasciar presupporre qualcosa di indigesto. Non è così, assolutamente, e forse, facendo un confronto fra le due versioni, dobbiamo ammettere che l'idea si dimostra vincente. Brendel non si limita a declamare delle poesie, ma recita i testi modulando la propria voce, adattandone il timbro alle sequenze melodiche dei pezzi, insistendo sui vari stati d'animo in base a quello che le ambientazioni sonore suggeriscono. E in questo è sicuramente aiutato dall'idioma francese che si presta tantissimo ad essere recitato e la cui musicalità intrinseca si mescola in maniera armoniosa alle note musicali. Lo sentiamo quindi urlare, sibilare, sussurrare, diventare all'improvviso suadente ed accattivante e poi cupo, misterioso, fino a terrificare l'ascoltatore o ammaliarlo certe altre volte, man mano che il mood dei pezzi cambia. L'equilibrio fra parti musicali e recitate diviene pressoché perfetto e queste ultime non sono mai invasive o disturbanti, come si potrebbe temere. In "Les pas du temps" la sua voce sembra quasi portata dal vento lontano ed evoca mistero e un senso di sinistra tensione, accresciuta dal flauto sussurrante, dai rintocchi sinistri del vibrafono, dal fruscio dei piatti. L'evoluzione lenta ed in crescendo del pezzo è bellissima con la voce di Brendel che si fa sempre più insistente. Abbiamo già spiegato come lo stile della band si sia globalmente più indurito con un ruolo più fermo e presente da parte delle chitarre elettriche che seguono riff distorti e serrati. Un esempio convincente è sicuramente "Odyssée", un pezzo roccioso, con numerosi stacchi e una batteria percossa in maniera decisa. In questo caso la voce di Brendel riesce a dare un filo logico alla composizione, legando perfettamente le varie situazioni musicali e aumentando il coinvolgimento emotivo dell'ascoltatore, fino a farlo letteralmente sobbalzare quanto tuona fra uno stacco e l'altro.
Il contenuto musicale puro è perfettamente uguale a quello già propostoci con il demo, quindi vi rimandiamo alla recensione che abbiamo già pubblicato per una visione completa dell'album. Se comunque proprio non riuscite a digerire l'idea di un disco recitato in francese, la band ci ha annunciato che sta preparando la pubblicazione anche della versione puramente strumentale sotto il titolo "The Dream People"; comunque, avendo ascoltato tutte e due le varianti, devo ammettere che nonostante i pregiudizi iniziali preferisco e riascolto volentieri questa bella versione. Peccato che un disco di questo livello, assolutamente spettacolare, sia passato del tutto inosservato, ma ora potete anche rimediare perché grazie alla distribuzione Musea trovarlo non è assolutamente un'impresa.
|
Jessica Attene
Collegamenti
ad altre recensioni |
|