Nome abbastanza epico, che rimanda ai fasti degli anni ’70, nel pieno stile dei gruppi italiani che adottavano denominazioni particolari quando si avvicinavano al rock progressivo. In realtà, il Giardino delle Delizie non è un gruppo vero e proprio, bensì il progetto solista di Angelo Santi Lombardi, compositore, tastierista e cantante qui alla sua seconda prova, dopo un album uscito a suo nome. Al di là di questa particolarità, la proposta è basata su un tipico rock sinfonico con tutti i cliché del genere: a partire dalla copertina dallo stile fantasy-medievale, fino alla musica classicheggiante a più non posso, con cambi di tempo, atmosfere solenni e con tanto di organo Hammond, piano, minimoog e sintetizzatore a far rifiorire suoni del passato. Dei sette brani, mai troppo lunghi, ma sempre sufficientemente articolati, il pezzo forte è rappresentato sicuramente dallo strumentale “Riflesso di una spada di fuoco”, con tastiere a go-go, ricami pianistici e variazioni continue lungo i suoi quasi otto minuti. In ogni caso l’album è molto omogeneo, con i suoi richiami vintage e ha il suo unico difetto nel cantato, visto che vedo la voce di Lombardi un po’ troppo “impostata”, quasi a cercare una teatralità che dovrebbe essere meno esasperata. I punti di riferimento possono essere visti in quei gruppi che facevano dei dischi dominati dalle tastiere i loro cavalli di battaglia, sia nell’epoca d’oro (vedi Orme, Banco, Metamorfosi, ecc.), sia in anni un po’ più recenti (Nuova Era, Doracor, Trono dei Ricordi, ecc.). “Lavori in corso” è uno di quei lavori che sanno di già sentito e risentito, ma è indubbiamente fatto bene, con alcune buone intuizioni, senza pretese particolari se non quella di soddisfare gli amanti del più classico rock sinfonico condito di belle melodie.