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ZITA ENSEMBLE |
Quintet sessions |
Lizard |
2007 |
ITA |
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Uno degli obiettivi degli Zita Ensemble è quello di “sperimentare tra generi” e bisogna dire che riescono a farlo benissimo. Il loro secondo album “Quintet sessions” è una piena conferma di quella che si presenta come una splendida realtà di quel progressive che si muove in “borderlines”, a cavallo tra stili musicali diversi, sfruttando ottime capacità di improvvisazione, fantasia, intelligenza e cercando un percorso artistico personale. Con formazione allargata a cinque elementi ed una strumentazione ricca di chitarre elettriche ed acustiche, effetti elettronici e loops, batteria e percussioni di ogni tipo, basso e contrabbasso, sintetizzatori e tablas, gli Zita Ensemble raccolgono ben venti tracce stracolme di idee. Sono bravi loro stessi a descrivere la musica nelle note del libretto, quando affermano che hanno “sviluppato e prodotto materiale sonoro in tre sessions distinte, partendo da trame di chitarra e tablas per poi arrangiare, smontare, dilatare, filtrare, realizzare, improvvisare una serie di ambienti e paesaggi, includendo nel disco solo una parte del molto materiale sonoro sviluppato”. E una volta terminato il cd sono certo che anche voi, come me, oltre alla voglia di spingere di nuovo il tasto play, sarete presi dalla forte curiosità di ascoltare il materiale che è rimasto fuori. “Quintet sessions” contiene, infatti, musica di qualità elevatissima, partendo da una sorta di etno-jazz-rock e proseguendo tra passaggi psichedelici, elettronica e ambient, King Crimson e corrieri cosmici. Musica in assoluta libertà, del tutto inclassificabile, emozioni continue, eccellenti improvvisazioni e voglia di comunicare attraverso il loro “linguaggio”, spiritualità e desiderio di evadere… Impossibile non restare rapiti e affascinati quando si viaggia con gli Zita Ensemble lungo le terre di confine del prog.
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Peppe di Spirito
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