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DISCORDIA Utopia perfection Millimalli 2007 FIN

Non so se il nome si riferisca alla litigiosità dei membri della band, visto che in pochi anni di esistenza (il gruppo è stato fondato nel 2001) già si contano numerosi cambi di line-up oppure ai continui cambiamenti di stile che il loro album d'esordio attraversa nel corso delle 11 canzoni che lo compongono… cosa questa che potrebbe dal canto suo riflettere alla stessa maniera la litigiosità o forse l'indecisione dei componenti. Illazioni a parte, la cosa sicura è che in questo disco ogni pezzo è diverso dall'altro e come in un grande juke box troviamo canzoni di ispirazione assai diversa. L'elemento in comune è il fatto che sono tutte ben suonate e registrate, con performance vocali sempre potenti, a cura di Riikka Hänninen e Tero Väänänen, che spesso si lanciano verso soluzioni corali da musical. Questa loro attenzione per le parti corali e cantate in generale li fa sembrare a volte i Gentle Giant, altre volte i Queen e altre volte ancora i Pure Reason Revolution, come in "Speak Directly" che nel complesso presenta persino passaggi alla IQ. Si va come se niente fosse dalla ballad simil medievale "As Above Below", con begli archi di sottofondo, a un pezzo spigliato come "The Group", con riff scoppiettanti di chitarra, bei cambi di situazione e ancora divertenti giochi di voci. "Interlude" presenta invece intriganti aperture folk, mentre "The Comment of the Wise" possiede insolite tinte oscure, con una batteria pestata e chitarre abbastanza lanciate. Di conseguenza i punti di riferimento che possono venire in mente sono quanto mai vari e passano dai Five Fifteen ai Groovector, dai Marillion ai King Crimson, ogni influenza non si percepisce però troppo a lungo, come se il gruppo si stancasse presto di quello che sta facendo e magari cominciasse a litigare, mettiamola così. Un'altra conseguenza è che nell'album ci sono pezzi molto potenti, di assoluto pregio, come la già citata traccia di apertura, ma anche episodi decisamente più fiacchi, come accade per la seconda traccia, "Mystery Man", un pezzo scanzonato dai risvolti pop, da ascoltare tutto d'un fiato ma che in sostanza non lascia proprio nulla. Si tratta senza dubbio di un album divertente e ben suonato che forse però può spiazzare letteralmente l'ascoltatore. Forse l'ideale sarebbe se il gruppo riuscisse a far convogliare le diverse influenze in uno stile più definito…. anche se in fondo la loro peculiarità è questa, la discordia, e in questa maniera il gruppo non sarebbe più lo stesso!

 

Jessica Attene

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