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DOL THEETA The universe expands Electronic Art Metal 2009 GRE

Ecco un altro disco che cerca di solleticare gli appetiti “progressivi” del popolo con un menù musicale piuttosto eterogeneo, non troppo sofisticato ed elaborato ma abbastanza intrigante da lasciare un discreto retrogusto una volta terminato l'ascolto. L'ideatore di “The Universe Expands”, il tastierista greco Thanasis Lightbridge, ha già fatto parlare di sé con i due dischi dei Dol Ammad, usciti rispettivamente nel 2004 e nel 2006, in cui si incontravano con una certa libertà elementi tratti dall'heavy metal, dalla musica lirica e specialmente dall'elettronica... quindi un prog-metal piuttosto particolare e ridondante, in cui si aveva un po' la sensazione di ascoltare una versione new age dei Therion: a dispetto di certe, inevitabili, sferzate kitsch e di tendenza (Ayreon è dietro l'angolo) un disco come “Ocean Dynamic” si faceva però ascoltare con un certo interesse. Dol Theeta rappresenta dunque un proseguimento dell'esperienza con i Dol Ammad, oltre a Lightbridge ritroviamo infatti il chitarrista Dim e la voce soprano di Kortessa Tsifodimou. Quello che è cambiato è l'approccio nella musica. In “The Universe Expands” le parti operistiche corali sono del tutto scomparse e l'attenzione si riversa unicamente sulla bella voce di Kortessa; le sonorità sono meno tirate che in passato e le tremende accelerazioni black metal dei Dol Ammad sono fortunatamente scomparse: l'identità (relativamente) metal viene dunque preservata dal feeling epico e sognante tipico di bands come Within Tempation e Nightwish... La musica di “The Universe Expands” è comunque piuttosto moderata, vellutata ed introspettiva, molto più ordinata e regolare rispetto a quanto accadeva nei Dol Ammad, le canzoni si sono fatte più ammiccanti e patinate... Thanasis Lightbridge in questa occasione ha probabilmente messo da parte le sue velleità più sperimentali e progressive a favore di un approccio più semplice ed immediato alla musica: dunque, "The Universe Expands" suona molto ben fatto, accattivante e piacevole, certo, ma alla resa dei conti suona anche in maniera sin troppo stucchevole e prevedibile. Eppure, come accadeva nei Dol Ammad, anche qui c'è qualcosa che attira l'attenzione, un talento, quello di Thanasis Lightbridge, che forse non è ancora del tutto sbocciato. Probabilmente farebbe meglio a lasciar perdere l'influenza di Ayreon ed evitare di dover piacere a tutti i costi. Per adesso "The Universe Expands" merita giusto un ascolto, senza eccessivo entusiasmo.

 

Giovanni Carta

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DOL AMMAD Ocean dynamics 2006 

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