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VV.AA. |
Tuonen tytär II |
Musea |
2009 |
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Questa bella antologia rappresenta una maniera intelligente ed utile di realizzare i cosiddetti "tributi": lo scopo di questo album non è infatti quello di emulare grandi artisti del passato né quello di realizzare guadagni facili sfruttando l'amore degli appassionati verso opere e gruppi famosi. Alla base di questo triplo CD vi è l'amore per il Progressive Rock e un intento didattico e di conservazione delle radici di questo genere. Quest'opera guiderà gli ascoltatori in un viaggio verso le radici di una scena musicale prolifica e valida, come quella finlandese degli anni Settanta, attraverso 3 ore abbondanti di musica ed un ampio booklet che raccoglie una bella monografia del nostro Peppe Di Spirito. Questo CD ha come suo naturale predecessore un doppio album omonimo pubblicato nel 2001 dall'italiana Mellow Records, sempre in collaborazione con la rivista finlandese Colossus, accolto all'epoca con entusiasmo ed interesse e deve pertanto essere considerato come il suo complemento. Con l'aggiunta di questi nuovi brani la visione del progetto iniziale si amplia e completa e alla fine dell'ascolto potrete avere un'idea abbastanza esaustiva della scena musicale finlandese dell'epoca e anche tanti spunti per ampliare la vostra discografia. La grande triade costituita da Wigwam, Haikara e Tasavallan Presidentti è anche qui ben rappresentata e sulla riproposizione dei loro brani poggiano con prepotenza le fondamenta di questo tributo, proprio come sull'opera musicale di queste band poggia saldamente l'intera scena prog finlandese. Proprio dei Wigwam mi piace segnalare "Colossus", il pezzo che dà il nome all'omonima rivista finlandese, rivisitata dai Samurai Of Prog, gruppo costituito da Marco Bernard in persona (l'ideatore di tutti i progetti Colossus) più una serie di ospiti, fra cui spiccano il Mellotronista Alfio Costa, il batterista Davide Guidoni, assieme a Bogáti-Bokor Akos (voce e Mellotron) dei rumeni Yesterdays. La versione di questo pezzo è davvero degna di nota, con i suoi suoni caldi e vintage ed i suoi bellissimi momenti Mellotronici. Un altro pezzo che mi piace ricordare è quello proposto dai Venezuelani B612: una bellissima cover di Sanaton Laulu" dei Finnforest, un bellissimo pezzo prog fusion dalle atmosfere morbide, di esecuzione non facile e qui eseguito con grande sensibilità. Al momento in cui scrivo i B612 non hanno ancora pubblicato il loro debutto discografico e quindi dovremo sicuramente tenere d'occhio questa band. Fra gli ospiti che hanno realizzato questo progetto non ci sono solo giovani promesse ma anche artisti di riguardo nel circuito internazionale del prog e fra questi segnalo gli Overhead, che rivisitano "Vuorellaistuja" dei Tabula Rasa (scelta non scontata) per un delicatissimo brano sinfonico dalle atmosfere Cameliane, Cristiano Roversi, che propone un pezzo dei Wigwam, gli Equilibrio Vital, alle prese con un brano delicato e semiacustico del grande guitar hero finlandese Jukka Tolonen e gli argentini Jinetes Negros che adottano la scelta particolare di trasporre in spagnolo i testi della canzone dei Nova, "Atlantis" con un effetto finale davvero insolito e pregevole. Fra le tante tracce presenti in questo album vorrei infine segnalare quella di chiusura realizzata dagli Haikara in persona che si autotributano con una bella versione di "Yksi Maa - Yksi Kansa" tratta dal loro primo album. Per essere precisi questa stessa versione e questo stesso pezzo erano stati già pubblicati nel primo volume di Tuonen Tytär e funzionano quindi sia da anello di congiunzione che da ricordo ed omaggio a Vesa Lattunen, cantante, chitarrista e tastierista di questa storica band, morto del 2005. Non vorrei ridurre la recensione ad un semplice elenco, perdendo di vista lo spirito globale che dà vita a questo progetto, vorrei quindi chiudere ribadendo l'importanza artistica e culturale di questo tributo che contribuisce a mantenere vivo l'interesse verso una scena musicale valida e grandiosa e che spero venga tramandata in futuro alle generazioni che verranno, grazie a chi, come i tanti artisti, ed addetti ai lavori che sono intervenuti qui, ha cercato di condividere questa passione con gli altri, suonando e raccontando le gesta musicali dei grandi del passato.
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Jessica Attene
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