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MIRTHKON Vehicle AltrOck 2009 USA

Quando si parla di rock progressive, ci son dei dischi che non sono adatti a tutte le orecchie. Prendiamo ad esempio questo Vehicle: non lo consiglierei mai ad un cinquantenne che non conosce o non ama un determinato tipo di metal, non lo consiglierei nemmeno al 25enne che va avanti a pane Tool e Mars Volta, come non lo consiglierei a chi vive di ricordi genesisiani e marillioniani.
Avendo quindi tolto di mezzo il 95 per cento di chi ascolta progressive nel mondo, chi resta si troverebbe davanti ad un disco che fa della sua freschezza e della sua unicità il suo punto di forza.
I miRtkhon li avevo conosciuti e segnalati sul forum di Arlequins nel 2006, navigando tra myspace, con l’ep “The Illusion of Joy” (incluso in questo nuovo lavoro) e mi aveva colpito il loro suonare e comporre in maniera diversa dagli altri, oserei dire quasi goliardico.
Difficile parlare di genere per il gruppo americano. Nel momento in cui credi di esserti fatto un’idea su di loro, di poterli catalogare nei tuoi schemi musicali predefiniti, i miRthkon ti spiazzano creando trame sonore opposte a quelle che ti aspetti sulla base di quello che hai ascoltato magari solo cinque minuti prima.
Questo è il classico caso in cui bisogna fare bene notare che cosa NON è questo lavoro.
“Vehicle” non è solo un disco RIO, non è solo un disco jazz, non è solo un disco metal, non è solo un disco con influenze zappiane, non è solo un disco d’avanguardia. “Vehicle” è tutto quanto questo shakerato e servito con ghiaccio.
Il risultato che ne viene fuori curiosamente risulta piacevolissimo in alcuni tratti stranamente orecchiabile e a modo suo sicuramente originale.
Se 20 anni fa pensando alla Bay Area i primi nomi che venivano in mente erano Metallica, Megadeth, Testament, Stayer, Forbidden, Death Angel, Vio-lence, Flotsam and Jetsam (ossia tutto quell’universo thrash metal che ha caratterizzato nel bene e nel male la scena metal dalla metà degli anni 80), dobbiamo constatare che la zona tra Los Angeles e S. Francisco è cresciuta, riuscendo a sfornare un prodotto di qualità superiore.
Del resto come siamo cresciuti noi, ascoltando questi miRthkon ci piacerebbe affermare che è cresciuta tutta la scena (in sostanza purtroppo sappiamo che non è così).
"Vehicle" è il classico disco da fare ascoltare al giovane metallaro di turno (forse sbagliando) per provare il grande salto nell’universo progressive usando una chiave diversa sicuramente meno oliata quale è quella legata ai Dream Theater e le loro clonazioni. Il giovane metallaro di turno, infatti, non si spaventerà davanti al muro tagliente creato dalle chitarre di Wally Scharold e Rob Pumpelly, e forse riuscirà ad apprezzare i vari legni ed ottoni suonati da Carolyn Walter e Jamison Smeltz come sicuramente sarà soddisfatto dalla granitica sezione ritmica creata da Matt Guggemos dietro le pelli e Nat Hawkes al basso. E se il giovane metallaro di turno ha un minimo di sale in zucca, riuscirà a capire il valore di questo lavoro.
L’ingegnere del suono di tutta quest’operazione è Dan Rathburn degli Sleepytime Gorilla Museum e non è un caso perché ha tratti i miRthkon risultano simili a questo gruppo se non a tratti superiore (parlo sull’onda dell’entusiasmo, me ne rendo conto).
Mi rivolgo ai neofiti del genere più che ai cultori, perché questi ultimi non avranno dubbi a riconoscere il lavoro di questo grande gruppo (e in seconda battuta della Altrock che centellina le uscite ma che propone sempre dei lavori non banali e sempre curati).
Gruppi come quello dei miRtkhon sarebbero ideali per ricostruire una scena nuova con presupposti diversi (non possiamo dire nuovi) rispetto al passato, gruppi come questi sarebbero l’ideale per una nuova generazione che vede in ogni caso il concetto di essere progressivo come una cosa legata al passato. Oggi, per fare un esempio pratico, tra le nuove leve che ascoltano determinate sonorità di frontiera, vanno molto di moda (e a ragione oserei dire) gruppi come gli Zu, personalmente credo che con i miRthkon siamo ad un livello più alto e non solo a livello compositivo (basta pensare che a questo gruppo è anche legato un progetto multimediale che rende visiva la musica dei miRthkon) e sarebbe adattissimo per un ragazzo under25 desideroso di qualcosa di diverso e non banale.
Sperando che il progetto miRthkon diventi in futuro una realtà riconosciuta e assodata in quello che noi chiamiamo “universo progressivo” lasciamo questo "Vehicle" agli annali segnalandolo come una delle cose più belle del 2009.



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Antonio Piacentini

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