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THE LIVING |
Bedd tracks |
autoprod. |
2009 |
CAN |
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E non venitemi a dire che è più facile recensire 4 brani per 16 minuti totali piuttosto che un album di 80 minuti!!! Soprattutto se i 4 brani in questione sono folli, schizzati, psichedelici, metallici, umorali, aggressivi, nevrotici, senza punti di riferimento precisi o comunque non facilmente individuabili!!
I “The living” sono canadesi, sono in tre (Mike Bell voce, tastiere e batteria; Jason Nett chitarre e basso; Elyse Jacobson viola e violino) e tre sono anche gli ospiti presenti su “Bedd tracks” (Ali Siadat batteria; Jeremy Vint tromba; Alyssa Stevenson flauto).
Se per progressive intendiamo l’incontro/scontro di più generi per creare un “unicum”, beh i “The living” hanno fatto loro questo concetto: il rock acido, nei loro brani, si fonde con il jazz ("Take the Reins"), con la fusion, con ritmiche sostenute ed aggressive, con aperture sinfoniche ("Real?" la terza traccia).
A volte il violino sembra portarci verso “banali” territori cari ai Kansas, ma è sempre apparenza perché la musica si avviluppa in tutt’altra direzione, anche dissonante ed estrema: un approccio molto libero che può ricordare la breve fase a trio dei King Crimson ("Global citizen") o anche, e più propriamente forse, i primi Echolyn. Non nel risultato finale,si badi bene, ma lo spirito un po’ anarchico dei tre canadesi mi ricorda proprio “ Suffocating the bloom”:
Non li conoscevo, ero scettico (nei primi ascolti) nei confronti di “Bedd tracks”: ora li attendo alla prova in un album vero e proprio.
Sorprendenti.
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Valentino Butti
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