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VV.AA. Rökstenen (a tribute to Swedish Progressive Rock of the 70’s) Musea 2009

3 CD musicali per raccontare la storia del Progressive Rock svedese degli anni Settanta attraverso le rivisitazioni di grandi classici dell’epoca, interpretate da artisti vecchi e nuovi, svedesi e non. Si rinnova in un certo senso il riuscito esperimento di “Tuonen Tytär” che aveva invece fatto luce sulla scena finlandese. Gli appassionati più giovani sicuramente avranno preso confidenza con la scena scandinava attraverso band come Änglagård o Anekdoten ma forse ignorano tutto quel mondo musicale che spopolava in Svezia negli anni Settanta e che rappresenta anche il presupposto per lo sviluppo della attuale scena musicale progressiva di questo paese, a torto associata prevalentemente a sonorità oscure e crepuscolari. In realtà il Progressive Rock in Svezia, negli anni Settanta, rappresentava un fenomeno piuttosto complesso e dalle mille sfaccettature. Purtroppo reperire le produzioni delle band del passato non è sempre semplice, non perché fossero delle entità di nicchia o di scarso interesse generale, ma per il fatto che purtroppo non tutto è stato ristampato. Ecco quindi che questo piccolo compendio musicale diventa una guida preziosa per scoprire la musica del passato e rappresenta al tempo stesso un prodotto interessante per chi questa scena la ama e la apprezza di già. Vengono esaminate le diverse anime del Prog svedese, con un’attenzione particolare verso la scena sinfonica. Possiamo apprezzare il folk prog di Merit Hemmingson, la fatate atmosfere psichedeliche ispirate a Tolkien di Bo Hansson, il prog politico dei Fickteatern, l’avanguardia dei Samla Mammas Manna, il jazz-prog degli Egba, il rock seminale di Pugh Rogenfeldt e molto altro, inclusi diversi brani degli storici Kaipa, oggi molto apprezzati grazie al carisma di Roine Stolt, leader dei Flower Kings. Fra le numerose chicche contenute in questa raccolta, segnaliamo in particolare la rivisitazione dell’intero album dei Dice “The Four Riders of the Apocalypose” registrato nel 1977 che fu stampato postumo dall’etichetta giapponese “Belle Antique” e che ora è un ricercato fuori catalogo. Da notare che assieme ai gruppi che reinterpretano i quattro movimenti di questa grande suite di prog sinfonico (La Bocca Della Verità, Kate, Karmic Juggernaut e Blank Manuskript) partecipa lo stesso Örjan Strandberg, chitarrista dei Dice. Subito dopo questa bellissima suite, viene inserita una piccola curiosità: un vecchio brano dei Jetset, un progetto post Dice dello stesso Örjan Strandberg. Un’altra partecipazione interessante è quella dei Wasa Express, storica band jazz prog svedese, che interpreta un bellissimo pezzo degli Egba. E’ inoltre molto graziosa l’idea di inserire, come intermezzo, l’interpretazione in chiave prog sinfonica di due composizioni del compositore classico svedese Johan Helmich Roman, a fare quasi da anello di congiunzione fra i CD di questa raccolta. Fra le interpretazioni più brillanti segnalo quella dei DAAL di “Var Glad Var Dag” dei Ragnarök e quella dei Divine Baze Orchestra di “Här kommer natten” di Pugh Rogenfeldt, un pezzo storico molto amato in Svezia, qui proposto in chiave molto psichedelica ed originale. Devo dire che da amante delle storiche band svedesi ho trovato questo progetto molto divertente ed emozionante e spero che i neofiti lo utilizzeranno come prezioso strumento di approfondimento. Non si può amare la scena scandinava odierna senza conoscerne le radici e questa può essere l’occasione giusta. Per finire vi segnalo che l’artwork ed il booklet, corposissimo, sono come in tutti i progetti Colossus curatissimi, motivo in più per accaparrarsi questa antologia.



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Jessica Attene

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