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VV.AA. |
Electroacoustic Music Volume IX |
Electroshock Records |
2004 |
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Questo è il tipico disco che potrà sicuramente far arrabbiare tanti nostri lettori e nello stesso tempo deliziarli... Questa raccolta, curata e prodotta da Artemiy Artemiev, comprende alcune forme estreme di musica contemporanea realizzate da una serie di musicisti di svariate nazionalità che hanno dato il loro contributo alla causa della musica elettronica negli ultimi anni. Fra i nomi di questa compilation il più conosciuto è forse Carl Stone, musicista americano discepolo di Morton Subotnik, attivo sin dalla fine degli anni settanta e presente in questo cd con l’ambient dronica di “Agung”, composizione alquanto criptica ed esoterica di circa sette minuti in cui si fondono accenni etnici e rituali su una basa elettronica decisamente atmosferica, in maniera non troppo dissimile dalle idee di Robert Rich. Sicuramente fra i momenti più intensi del cd c’è la titanica “Rusalki”, termine per indicare le divinità e gli spiriti dei fiumi e dei laghi nella mitologia slava, composizione di oltre venti minuti realizzata dall’italiano Victor Cerullo, una lunga e splendida immersione nelle profondità cosmiche, uno stile che sembra collocarsi a metà strada fra la deep ambient, i corrieri cosmici anni settanta ed il rigore dell’accademia contemporanea del novecento (... inevitabilmente, direi!). Il musicista messicano Rodgrigo Sigal presenta invece uno dei pezzi forse più rumoristici e caotici della raccolta, interessante specialmente per il feeling vagamente alieno e disturbante emanato negli otto minuti di “Friction of Things In Other Places”. Piuttosto interessanti sono le elaborazioni elettroacustiche in “Recomposition #4” di Mark Cooley, in cui un marasma costituito da effetti digitali e nastri in reverse prende la forma di un brano folk-country per essere successivamente trasfigurato in una serie di fragili ed ipnotici arpeggi melodici filtrati da rumorismi elettronici fino a chiudersi di nuovo in una sorta di raga-folk psichedelico; sicuramente uno dei brani più “accessibili” della raccolta, insieme alla stravagante e toccante dedica al pionere della musica elettronica cubana Juan Balnco, “Cuban Lawyer Juan Balnco” realizzato da un altro esponente storico della musica elettroacustica europea, il tedesco Vivian Adelberg Rudow. Il pezzo che più si accosta alla musica classica è invece “Sufferer’s Dream” dei russi Eternal Wanderers, un duetto per pianoforte dai tratti romantici e sognanti, con voce femminile narrante ed un discreto e soffuso utilizzo dell’elettronica. Una menzione speciale va alle cacofonie atonali e futuribili realizzate dal britannico Simon Wickham-Smith, qui presente con quattro brevi pezzi alquanto fantascientifici ed inquietanti, con un intrigante tocco retrò che ci rimanda direttamente ai vecchi effetti del più antico cinema di sci-fi...
Nel suo insieme questo cd è dunque un ottimo compendio di musica elettroacustica nelle sue più diverse sfaccettature, il livello medio delle composizioni è decisamente buono e l’ascolto complessivo non è affatto stancante, grazie anche alla varietà di stili e soprattutto alla creatività dei musicisti coinvolti.
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Giovanni Carta
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