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DEMIAN CLAV |
Nightfall prayers |
Cykxincorp Records |
2009 |
FRA |
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Gruppo abbastanza misterioso quello dei Demian Clav, francesi, creati nel 2006 a Nantes da un musicista impegnato alla voce, alle tastiere e alla chitarra e che si fa chiamare con l’enigmatica sigla LSK. “Nightfall prayers” è il primo album per questa band che, anche da un punto di vista musicale, si presenta un po’ sfuggente, toccando contemporaneamente elementi di prog sinfonico, di dark e gothic rock, questi ultime due retaggio delle esperienze di LSK negli anni ’90 con gli Evidence. Le atmosfere sono sempre molto oscure e oniriche, caratteristica evidenziata da tappeti tastieristici, da chitarre elettriche ruggenti o da vocalizzi inquietanti. Un termine di paragone che può essere molto appropriato potrebbe essere visto nei My Dying Bride, senza la loro componente death-metal e miscelati di tanto in tanto da ipnotiche atmosfere Floydiane. Infatti la malinconia la fa da sovrana nei cinquantatre minuti del cd che avanza tra ritmi lenti, melodie conturbanti e combinazioni elettroacustiche che hanno il loro fascino. Per la maggior parte le composizioni sono proprio contraddistinte da un progressive romantico e oscuro, non molto dinamico, con reminiscenze classicheggianti (ci sono anche brani guidati da un raffinato violino), persino con parti recitate e nenie simili a ninnananne, ma non mancano pezzi più tirati, dove si avverte anche l’eredità degli esponenti più classici della dark music (Cure, Bauhaus, Joy Division). Non è certo un album adatto a chi ama il progressive ultratecnico e stracolmo di cambi di tempo, ma se apprezzate quella corrente di musica gotica che è andata in voga nella metà degli anni ’90 e che vedeva tra i suoi migliori esponenti gruppi come i citati My Dying Bride, ma anche In the Woods, Flowing Tears & Withered Flowers, Decoryah, Ataraxia, Empyrium, ecc., “Nightfall Prayers” potrebbe rivelarvi piacevoli sorprese.
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Peppe Di Spirito
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