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VV.AA. |
Cani arrabbiati |
Musea |
2010 |
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Negli anni ’70 il cinema italiano conobbe un piccolo boom per merito di una serie numerosa di pellicole che col tempo sono diventate dei cult e che erano basate su filoni che andavano dal poliziesco al giallo, dal thriller al noir, dall’horror al western. Registi del calibro di Dario Argento, Sergio Leone, Mario Bava, Lucio Fulci vivevano i loro momenti di più fulgido splendore e ponevano le basi per le loro fortune. E insieme a loro musicisti e compositori di valore attraversavano un periodo di felice ispirazione, contribuendo al successo di alcune opere cinematografiche con le colonne sonore da essi stessi curate ed iniziando, così, a costruirsi una fama che dura ancora oggi. Per gli appassionati prog è facile pensare immediatamente ai Goblin e alle loro soundtrack per “Profondo rosso”, “Suspiria”, “Phenomena”, ecc. Ma anche maestri del calibro di Ennio Morricone, Stelvio Cipriani, Fabio Frizzi, Piero Umiliani hanno legato i loro nomi a quegli anni. “Cani arrabbiati” è il titolo di uno di questi film ed anche dell’ennesimo progetto della rivista finlandese Colossus, che in questa occasione ha voluto rendere omaggio proprio ai protagonisti di quelle colonne sonore. A riproporre ben trentatre brani (in due cd) ci pensano The Samurai of Prog, Anima Morte, Kate, Senogul, Aurora Lunare, Marco Lo Muscio, Ozone Player, The Conspiration of the occult, John La Forges, Jaime Rosas e Mist Seasons. Se sarà facile riconoscere alcune famosissime composizioni di Morricone, temi tratti da “Profondo rosso”, dalle collaborazioni di Luis Bacalov con New Trolls ed Osanna, o anche quella “Apoteosi del mistero” riportata in auge qualche anno fa da una strepitosa versione dei Morte Macabre, sarà un piacere scoprire o riscoprire tanti pezzi di film minori o poco noti, ma che vengono proposti in maniera splendida dai partecipanti. L’album si mantiene compatto, attraverso un rock sinfonico dai tratti spesso oscuri, a volte teso, a volte misterioso, con tastiere spesso protagoniste. La parte del leone la fanno Marco Lo Muscio con il suo organo sacrale, i Kate (duo di musicisti reduce dall’esperienza Groovector) e Mist Seasons che con un sound pulitissimo ci offrono quattro incantevoli rivisitazioni cariche di pathos e di un’atmosfera che riporta direttamente ai Seventies. Oserei dire che “Cani arrabbiati” è uno dei progetti Colossus più riusciti, godibile dal primo all’ultimo minuto tutto d’un fiato, senza grossi cali, con alcuni lampi anche esaltanti grazie al recupero di musica di grande spessore che non dovrebbe andare mai dimenticata.
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Peppe Di Spirito
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